Con grande piacere oggi mi soffermo a parlare di un nostro caro amico, collega, atleta, pittore e ancor più scrittore. Dopo la sua passione per la corsa, per il suo impegno nella nostra associazione, da qualche tempo oltre alla pittura dobbiamo apprezzare in quest’uomo la sua nuova passione: scrivere. Dopo il successo del suo primo libro “Le nuvole d’agosto” romanzo apprezzato e ricercato (il quale consiglio ancora di leggerlo), oggi sono qui a riportare  una nota di merito per il suo nuovo capolavoro: “1968 un anno da ricordare” … romanzo in cui  Francesco Rinaldi, l’uomo dalle mille sorprese a voluto ricordarci e raccontarci un anno che ha segnato sotto vari aspetti eventi importanti …. Riporto di seguito la sinossi così come lui descrive il suo romanzo

” Il 1968 è stato un anno incredibilmente denso di avvenimenti che hanno lasciato un segno indelebile in molti settori della nostra società. Un periodo che ha cambiato il mondo nei suoi costumi e nel modo di pensare. I giovani soprattutto, sono stati coloro che maggiormente hanno avuto modo di affermarsi in un periodo di forte mutamento, in cui le utopie d’oltre oceano stavano conquistando il vecchio continente. Il 1968 è stato anche un periodo di pesanti contraddizioni, in cui la libertà di espressione contrastava con l’affermazione dei diritti civili, producendo sacrifici, in termini di perdita di vita umana, che sono ancora oggi simboli di libertà e progresso sociale. Martin Luther King e Bob Kennedy, vittime entrambi di attentati, sono solo alcuni esempi di uomini che hanno lottato contro la diseguaglianza razziale che ancora oggi fa discutere.

 Se stringiamo l’obiettivo sulla nostra realtà locale, San Giovanni Rotondo, un paese che all’epoca viveva quasi esclusivamente di agricoltura, il 1968 è ricordato dai suoi cittadini soprattutto per la morte di Padre Pio da Pietrelcina, il santo più popolare del secolo scorso. In questo contesto culturale e spazio-temporale, s’innesta un racconto a “doppio binario” in cui, a un fatto realmente accaduto, appunto il funerale di San Pio, si aggiunge una vicenda agghiacciante, solo in parte frutto della fantasia dell’autore: l’agguato ad una giovane donna da parte del suo ex fidanzato. Queste due storie sono raccontate da Giovanni Goria ( nome di fantasia), oggi sessantacinquenne,  ad uno studente che aspira a fare il giornalista, Antonio Rizzo     ( nome inventato) di Caltanisetta. Il giovane siciliano sarà colui che metterà nero su bianco quanto appreso dall’incontro con Goria. Le vicende che scaturiscono dal loro fitto dialogo fatto di ricordi, aneddoti, dubbi, domande senza risposta e pause ben orchestrate che innescano una curiosità sempre crescente, sono solo apparentemente separate. C’è in realtà un filo diretto e continuo che fa dialogare gli  eventi al di là dello spazio e del tempo, fino ai nostri giorni. La forza che unisce le due storie principali è l’amore nella sua forma più varia, più pura e genuina del termine.

 Il protagonista è un ragazzo tredicenne, Giovanni Goria, che dopo vari tentativi caduti nel vuoto d’incontrare il frate stigmatizzato, diventa finalmente suo figlio spirituale. Grazie alla sua capacità di affrontare la vita come un adulto, viene investito dal santo stesso di una pesante responsabilità avvolta, come spesso accadeva quando s’incontrava Padre Pio, nel mistero. Quell’investitura, all’inizio vaga e informe, prenderà consistenza proprio nel giorno del funerale del santo, in seguito ad un incontro inaspettato con una giovane donna in fin di vita. Negli ambienti della “Casa Sollievo della Sofferenza”, tra i due nascerà  una profonda amicizia  il cui rapporto si tradurrà semplicemente nel bisogno di uno dell’altra. Giovanni in particolare, vede sempre più limpido il compito affidatogli da Padre Pio qualche tempo prima: prendersi cura di una donna sola e abbandonata. Lei, consapevole della sua precaria condizione di salute invece, cercherà in Giovanni colui che potrà custodire ciò che di più prezioso possiede, un qualcosa dal valore immenso. Sotto l’illustre regia di Padre Pio, l’Onnipotente potrà realizzare il suo progetto divino salvando le anime che in questa vicenda saranno coinvolte. Il tutto per custodire un segreto che a distanza di 52 anni, esattamente dalla morte di Padre Pio, verrà svelato in un libro alla persona che, inconsapevolmente è la protagonista assoluta, nonché il “Leitmotiv”, di questa incredibile storia.”

Francesco Rinaldi                                                                                                                                                 

Francesco Rinaldi

 È nato nel 1968 a San Giovanni Rotondo dove vive e svolge la professione di infermiere presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. Pittore, con varie mostre personali e collettive in varie parti d’Italia, è un grande appassionato di poesia e letteratura, in particolare di narrativa. Questo è il suo secondo romanzo. Nel 2018 ha pubblicato “Le nuvole d’agosto” ( Sottovento edizioni), riscuotendo un discreto successo.  

 

… a lui con grande affetto auguro tutte le soddisfazioni che merita, nello sport, nella vita e ora nella di artista. Buona lettura

 Con affetto Nicola Placentino – Presidente dell’ASD Atletica Padre Pio

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